Di Giuseppe Ciminiello e Luca Cellamare
In caso di fatture soggettivamente inesistenti il contribuente non perde il diritto alla detrazione dell’Iva ed alla deduzione
del costo. Il Fisco deve provare la consapevolezza e volontà della frode da parte del contribuente. Ricade sull’amministrazione finanziaria, che intende contestare la detrazione Iva per l’utilizzo di fatture soggettivamente inesistenti, la prova che il cessionario “sapeva” o “poteva sapere”, “secondo la diligenza media”, di partecipare ad una evasione di imposta.
Utilizzo di fatture soggettivamente inesistenti_ buona fede da tutelare _ NT+ Diritto